Legno Vivo – Xylella, oltre il batterio

LEGNO VIVO

Xylella, oltre il batterio

Un documentario per raccontare cosa sta avvenendo in Puglia: agli olivi, alla terra e alle persone.

Hanno attraversato secoli di storia, hanno sfamato generazioni di popoli del Mediterraneo. Gli antichi Greci avevano emanato addirittura una legge che prevedeva la pena di morte per chi abbatteva un olivo. Oggi per la pianta sacra per eccellenza, ricca di simbologia e misticismo, i tempi sono cambiati: in Puglia chi non abbatte gli ulivi rischia multe salate, attacchi e ritorsioni. Per quale ragione sta succedendo tutto questo? Come possiamo salvare questi monumenti della natura? Cosa rischiamo perdendoli? Con questo documentario vogliamo far luce su ciò che sta accadendo agli olivi, alla terra e alle persone.

RESTA AGGIORNATO SUL DOCUMENTARIO E SU QUELLO CHE STA SUCCEDENDO IN PUGLIA…

In Puglia migliaia di olivi stanno morendo. Ma solo nel 2% di quelli analizzati è stato trovato il batterio Xylella.
Qual è la causa del disseccamento di tutte le altre piante?

UNA QUESTIONE SCIENTIFICA

È l’ottobre del 2013 quando per la prima volta si sente parlare di Xylella in Salento. Per contrastare il batterio sono approvate da subito drastiche misure di emergenza: abbattimenti degli ulivi, ampio intervento con pesticidi per il controllo dei vettori, con insetticidi su piante ospiti, pulizia accurata dei canali, dei prati e delle zone libere. In pratica si tratta di abbattere oltre 3 ettari di uliveto per ogni pianta colpita, a prescindere dal contagio e di irrorare gran parte della Puglia con prodotti fitosanitari. Senza alcuna prova scientifica che dimostri l’efficacia di queste pratiche.

“Non è nota alcuna strategia precedente che abbia avuto successo nell’eradicazione di Xylella fastidiosa, una volta insediatasi all’aperto”.

EFSA, 2013/2015

Malgrado ciò da ormai sei anni questo è il piano messo in pratica da amministrazioni locali e governi nazionali. Con tutto ciò che ne consegue. Gli effetti catastrofici di queste politiche non riguardano infatti “solo” gli ulivi eradicati ma anche la sicurezza dei territori. Molti espianti avvengono, infatti, in zone con vincolo idrogeologico. Ma non solo. Ad essere a rischio è anche il futuro dell’olivicoltura e di un’eccellenza del Made in Italy: il piano di riconversione in atto prevede la piantumazione di cultivar brevettate o autosterili, idonee all’intensivo e al super-intensivo di bassa qualità. Anche in questo caso senza alcuna base scientifica che ne dimostri la resistenza al batterio.

RICHIEDI UNA PROIEZIONE

Scrivici per organizzare una proiezione nel tuo paese.

UNA QUESTIONE AGRICOLA ED ECONOMICA

Per il momento l’impressione è che con la scusa del presunto morbo si vogliano controllare i semi, la terra e l’acqua. Si voglia introdurre un nuovo modello di produzione intensivo realizzato anche e soprattutto con l’uso di prodotti chimici e con l’innesto di piante che producono royalties. Si tratta di un progetto orientato esclusivamente allo sfruttamento del suolo e della natura con nefaste conseguenze sull’ambiente e sulla salute che segna la fine dell’attività agricola svolta da piccoli proprietari…

Il caso Xylella è paradigmatico del percorso dell’agricoltura nei nostri tempi. Distruzione dei piccoli contadini a favore della chimica delle grandi multinazionali. Una nuova forma di land grabbing.

Alberto Lucarelli, prof. di Diritto Costituzionale Università di Napoli Federico II

SIAMO STATI IN SPAGNA. Siamo andati a vedere il futuro dell’olivicoltura. Quell’olivicoltura intensiva che in Puglia in tanti stanno spingendo ad attuare a suon di multe, abbattimenti e pesticidi. In Almeria tutto questo si è già realizzato: dagli anni 90 gli antichi uliveti sono stati espiantati e sostituiti con nuove culture, idonee alle produzioni ad alta densità. Con che conseguenze?
In 25 anni il paesaggio è cambiato drasticamente così come la vita di chi abita quei luoghi: falde acquifere prosciugate; fiumi che fino al 2000 portavano 90 litri di acqua al secondo oggi non arrivano a 4; pozzi da cui non si tira su neanche una goccia di acqua; emigrazione altissima e paesi abbandonati; terre svendute a due lire; assenza totale di contadini e piccoli agricoltori, a tutto vantaggio dei grandi latifondisti; suoli sempre più sterili e devastati da fitofarmaci e fertilizzanti; acqua desalinizzata dai rubinetti delle abitazioni (invito chiunque ad assaggiarla prima di pensare che questa sia la soluzione); campagne vuote, di uomini e di animali; ulivi resi improduttivi da una potatura meccanizzata dopo neanche 10 anni anni dalla piantumazione; tante olive che marciscono a terra, perché venderle a così poco non vale manco il costo della raccolta; tanta paura di parlare e tanta omertà. Questo è il progresso che stanno imponendo anche alla Puglia. Un guadagno per pochi a discapito del bene di tutti.

UNA QUESTIONE AMBIENTALE

Il problema non è la Xylella. La malattia si chiama Complesso del Disseccamento Rapido dell’Olivo (CoDiRO) e la causa sono le criticità ambientali, l’inquinamento dei suoli, la condizione delle falde acquifere. Queste criticità durano da decenni e sono più forti proprio nel Salento, dove da anni la desertificazione è più evidente che in altre province della Puglia. C’è una stretta relazione tra inquinamento, desertificazione e disseccamento degli olivi.

Pietro Perrino, genetista e componente della task force voluta dalla Regione Puglia sulla Xylella

UNA QUESTIONE SANITARIA

La vicenda Xylella in Puglia è uno dei tipici esempi di come possano essere prese decisioni ad elevatissimo rischio ambientale e sanitario, senza tenere in alcun conto le evidenze scientifiche disponibili e le conseguenze delle proprie scelte.

Agostino Di Ciaula, Medico, Segretario Scientifico e Presidente del Comitato Scientifico di ISDE (International Society of Doctors for Environment)

UNA QUESTIONE SOCIALE

Per fortuna ci sono anche tanti cittadini, tante associazioni di volontariato, che presidiano il territorio, lo difendono, informano, confliggono con i poteri forti, pagandone le conseguenze in termini economici quando non in termini di minacce fisiche o psicologiche.

III Rapporto Agromafie sui crimini agroalimentari in Italia Lo strano caso della Xylella fastidiosa, 2015

GUARDA LA RASSEGNA STAMPA

Le interviste

Abbiamo intervistato medici, scienziati, professori, olivicoltori e persone comuni che stanno facendo la differenza, con un unico obiettivo: far luce su quanto sta accadendo in Puglia.

Marco Nuti

Microbiologico. Prof.re emerito dell’Università Sant’Anna di Pisa

Margherita Ciervo

Geografa economica. Università di Foggia

Massimo Blonda

Ricercatore CNR, già direttore scientifico ARPA Puglia

Pietro Perrino

Genetista, Dirigente di Ricerca CNR di Bari

Cristos Xiloyannis

Patologo vegetale. Università della Basilicata

Margherita D’Amico

Biologa e patologa vegetale

Marco Scortichini

Batteriologo. Dirigente di ricerca Crea-OFA

Agostino Di Ciaula

Pres. Comitato scientifico Isde, Medici per l’Ambiente

Vandana Shiva

Scienziata e ambientalista

Patrizia Gentilini

Oncologa. Isde, Medici per l’Ambiente

Alberto Lucarelli

Prof.re Diritto costituzionale, Uni. Federico II di Napoli

Nicola Grasso

Prof. Diritto Costituzionale, UniSalento

Luigi Russo

Giornalista

Enrico Bucci

Biologo

Ivano Gioffreda

Agricoltore

Francesco Mastroleo

Olivicoltore

CONTENUTI EXTRA

RESTA AGGIORNATO

ECCO ALCUNI DEI COMMENTI LASCIATI DA CHI HA ADERITO ALLA NOSTRA CAMPAGNA DI PREFINANZIAMENTO…

Grazie per il vostro impegno e per la sensibilizzazione necessaria a recuperare una cultura della terra persa a favore dello sfruttamento

Franco Botticelli

Ho fiducia che questo documentario possa creare coscienza e un cambio de strategie nelle istituzioni pubbliche agricole che lavorano con il controllo della Xylella.

Adriana Herrera Garibay

Sono pugliese e spero che il documentario possa contribuire a contrastare il folle intento governativo di snaturare il nostro paesaggio, appiattire il gusto dell’olio e continuare ad avvelenare l’ambiente che ci ospita

Alessandra Brescia

Dio mio, che barbari stiamo diventando. Possibile che questa generazione se ne infischia persino dei propri figli? Le bestie si curano dei figli, noi finiremo per lasciare ai nostri solo veleni e deserto. Voi che combattete, coraggio, grazie di esserci!

Assunta Forcina

Una società ecologica vede la biodiversità come risorsa e come possibilità di nuovi percorsi evolutivi, mentre l’attuale società capitalistica e predatoria, dove tutto è mercato, esclude ogni forma di biodiversità e del diverso in generale, in quanto concorrente sgradito, imponendo una omologazione del modo di vivere e del pensiero.

Carlo Cristilli

Una società ecologica vede la biodiversità come risorsa e come possibilità di nuovi percorsi evolutivi, mentre l’attuale società capitalistica e predatoria, dove tutto è mercato, esclude ogni forma di biodiversità e del diverso in generale, in quanto concorrente sgradito, imponendo una omologazione del modo di vivere e del pensiero.

Carlo Cristilli

Il documentario servirà a divulgare una verità che darà a più persone la forza e la consapevolezza necessarie ad impedire che i burocrati procedano al taglio degli ulivi nel Salento e a promuovere, invece, strategie di salvaguardia della biodiversità e quindi degli uliveti pugliesi.

Pietro Perrino

L’approccio scientista, riduzionista ai fenomeni ambientali e agricoli è ormai insufficiente e fallimentare per la risoluzione dei problemi. Agricoltura è solo se è agroecologia. Scienza complessa.

Marco Serventi

Attendo con trepidazione il vostro film sperando che accendiate una luce chiara su un problema che purtroppo è stato più volte oggetto di censure, un problema che nei prossimi anni interesserà tutto il paese e che potremmo drammaticamente definire il genocidio degli ulivi.

Attilio Vitali

Chi Siamo

La squadra di produzione è composta da Elena Tioli, da anni impegnata sul tema Xylella, dalla giornalista Francesca Della Giovampaola (Bosco di Ogigia), dal giornalista e regista Filippo Bellantoni e dal videomaker Simone Cannone.

Elena Tioli – Scrittrice, autrice e collaboratrice parlamentare. Da tanti anni si occupa di comunicazione nelle sue forme più disparate (tv, radio e giornali) trattando soprattutto temi legati alla politica e all’ecologia. Freelance per scelta, collabora con diverse realtà ecologiche e solidali. Cura il sito www.viveresenzasupermercato.it in cui si trattano temi legati al consumo critico e consapevole.

Francesca Della Giovampaola
– Giornalista e permacultrice. Cura il Bosco di Ogigia, un progetto editoriale che tratta temi di agricoltura naturale, cibo sano, tutela ambientale e permacultura. In Toscana coltiva il suo bosco commestibile. A Roma promuove e organizza attività di permacultura urbana, con il gruppo PURO. Ha lavorato per 12 anni a Romauno, televisione della Capitale, dove ha condotto programmi d’attualità e il telegiornale.

Filippo Bellantoni – Giornalista, videomaker. Esperto di nuovi media e strategie social. Ha ideato, sviluppato e gestito siti d’informazione e d’attualità. Ha lavorato come videoreporter, dal 2005 al 2015, per il Tg di Romauno Tv. Cura il progetto editoriale online Bosco di Ogigia, occupandosi della parte di produzione video e delle strategie di comunicazione digitale.

Simone Cannone – Fotografo e videomaker. Ha partecipato a vari concorsi di fotografia e videografia. Nell’ambito del premio letterario “Miglior Borgo”, il suo corto “Subiaco” è stato premiato nella sezione video. E’ pilota certificato di droni con attestato riconosciuto dall’Enac.

Perchè lo facciamo?

La recente approvazione in Senato del decreto emergenza per la vicenda Xylella, nonostante gli appelli e la mobilitazione registratasi, non rappresenta solo la condanna a morte degli ulivi pugliesi, la cancellazione di un territorio e di un paesaggio unico, un pericoloso precedente e un attentato alla salute dei suoi abitanti, ma qualcosa di ancora più grave: la violazione di ogni ragionamento logico e scientifico, che non può che fare inorridire chi ancora mantiene un minimo di senso critico e capacità di discernimento.

Patrizia Gentilini, medico oncologo, Isde – Medici per l’Ambiente

La questione Xylella ci riguarda tutti. Le criticità trasformate in emergenza hanno spesso permesso di agire in deroga a importanti leggi di tutela e di realizzare piani contrari a qualsiasi sostenibilità e scientificità. Ma quello che si sta sperimentando in Puglia è un vero e proprio metodo. Un metodo che d’ora in avanti sarà applicabile ovunque. In aprile 2019, con il pretesto della cosiddetta “emergenza Xylella”, il Parlamento ha votato il “decreto emergenze”, una norma che permette – in caso di fitopatie – di agire “in deroga a ogni disposizione vigente”. Principi costituzionali, leggi nazionali e regionali, a tutela della salute delle persone, dell’ambiente e del paesaggio, della proprietà privata e delle libertà personali sono venuti meno, non per proteggere i cittadini bensì per tutelare comparti agroindustriali ed economici. Questo significa che d’ora in poi qualsiasi emergenza agronomica sarà la scusante per soprassedere a un principio civile costituzionale tanto fondamentale quanto elementare: la prevalenza del diritto di tutti all’ambiente sano, al paesaggio e alla salute sull’interesse economico di pochi. Con tutto ciò che ne consegue: l’agricoltura, così come la gestione delle fitopatie, sono ormai inscindibili da considerazioni di tipo sociale, ambientale, climatico, alimentare, sanitario, paesaggistico ed economico. Essere informati ed agire in maniera consapevole è l’unica possibilità che abbiamo per difendere la nostra terra e il nostro futuro.

Siamo dalla parte dei contadini, dei custodi della terra, della biodiversità e della vita. Contro ogni forma di sfruttamento e di monocoltura (in primis, mentale).

I nostri media partner

Scheda film | info@legnovivofilm.it | copyright 2019 Legno Vivo. Xylella, oltre il batterio